la magia dell'inverno sulle alpi del sud |
l'attacco della via |
L2 M4+/M5
provvidenziale placage in uscita dal grottino . passo singolo sull' M4parte alta di L3 |
il traverso su neve di L5. delicato in base alle condizioni della neve. evitato da Parodi, Scotto e Asteggiano |
il canale finale di L5 che porta contro il bastione finale
la prima parte di L6 (M5) |
variante su L6. Enrico aveva continuato dritto su per il diedro. |
quasi fuori.. ma manca il tiro chiave! |
il tratto chiave di L7. Offwidth con uscita su rigole... |
parte finale di L7 dall'alto |
Arrivo al Garelli con un tempo da lupi e visibilità zero.
Il rifugio è vuoto ma accogliente in questa notte tetra.
Dubbi e incertezze.
Fuori persiste un nebbione impenetrabile e pigramente cadono fiocchi di neve umida che si incolla ai tavoli di legno.
Esco dal rifugio verso le sei e mi incammino verso i laghetto in uno scenario surreale tra i bagliori della luna e i vapori che si alzano a folate dal fondovalle.
Mentre risalgo il canale dei Genovesi verso l'attacco il tempo si aggiusta del tutto e le pareti sembrano piuttosto pulite.
Un tiro alla volta ho il piacere di scoprire questa bellissima via in condizioni davvero belle e piacevolmente tracciata!
Arrivo trovando il giusto lungo e a tratti divertendomi fino a metà dell'ultimo tiro.
Poi son bestemmie e cristi volanti per riuscire a ribaltarsi fuori dal camino su delle belle rigole spruzzate di neve.
Nel camino da bravo bruciato dimentico anche il casco che mi sono tolto perchè non riuscivo a girare la testa.
Arrivo in vetta in totale solitudine grato per la giornata che ho avuto modo di vivere.
Sasso Enrico hai fatto un capolavoro per stile e palle!
Ammetto di avere provato una grande invidia quando Enrico aprì questa via.
Aprire una via nuova, da solo, sul Marguareis e in inverno non è cosa da poco e era un po' un mio sogno.
Enrico lo ha fatto a modo suo e con un grande stile. Poco materiale, nessuna ricognizione, condizioni dubbie e tanta grinta.
Tra l'altro il temibile bastione finale con la sua offwidth breve ma bella cattiva sono decisamente evitabili sulla sinistra con percorso logico e meno difficile (come hanno poi fatto Parodi, Scotto e Asteggiano). Ma Enrico voleva la via diretta. Anche se stava venendo tardi si è cacciato su di lì, ha lottato e a bestemmie ne è uscito.
Io, da amante del Marguareis invernale non potevo farmi sfuggire questa salita e un po' perchè non trovavo soci, un po' perchè non sono stato troppo a cercarli, sono andato su da solo.
Era passato un mese dalla salita di Enrico e la via era tutta tracciata e con neve cemento!
Tutto è andato liscio a parte un po' di lotta sugli ultimi metri dell'ultimo tiro..Ma aprire e ripetere sono proprio due cose diverse e non posso che dire: grande Enrico!