GOULOTTE GRASSI BERNARDI ALLA ROCCIA NERA (con RELAZIONE) set 2021

 



momenti di viva virilità al rifugio


verso la fine del pendio iniziale



la sosta di L2 






il passo iniziale di misto su L4


                                                                     la bella e non banale L5

in uscita da l5

Chris esce dalla cornice

Ale in uscita

anche Davide riemerge dall'ombra della nord



Finalmente riesco a fare una goulotte in quota. Due giorni super con Chris, Alessandro e Davide che mi hanno coinvolto in questa bellissima salita.
Dopo una bella dormita al caldo arriviamo ancora al buio alla base della via.
Un po' di tracciatura ignorante nella neve fresca presente sul versante nord, passiamo agevolmente la terminale e saliamo lungo il pendio.
Quest'ultimo scorre bene sotto i nostri ramponi a parte un minimo di difficoltà nel mettere qualche vite decente .
Arriviamo sotto la goulotte col timore di trovare troppa neve fresca ma non è così. Le condizioni sono decisamente buone e saliamo bene.
Oltre a noi c'è una cordata di simpatici emiliani con cui riusciamo a salire in armonia e senza silurarci troppo con pezzi di ghiaccio. 
Superiamo delle belle goulotte non troppo ripide ma comunque non banali, vuoi per il polpaccio che si ghisa inesorabilmente, vuoi per le protezioni non proprio vicine, vuoi per la ruggine di chi non scala ghiaccio ripido da parecchio.
Chris non fa una goulotte da dieci anni ma è un supereroe e non patisce nulla.
Sul quarto tiro mi becco un ostico passetto di misto in traverso con un po' di fresca buttata sopra.
Il quinto è bellissimo e estetico, con una bella sezione di misto a metà su lame e lamoni e con qualche passo delicato ma proteggibile. 
Non mi resta che il tiro per uscire dalla cornice che sembra stupidissimo ma diventa sempre più ripido e su neve inconsistente. Fortunatamente, scavando con un po' di pazienza, metto delle viti bomba e mi apro il varco verso i soleggiati pendii sommitali della Roccia Nera.  
Alle 12.30 anche Chris riemerge dall'abisso e da lì a poco anche Alessandro e Davide e gli altri ragazzi.
Non ci resta che la lunga discesa, una bella pizza con relativo birrone e il solito viaggio della speranza per rientrare in Liguria. 
Il tutto condito dalla continua condivisione di quella marea di idee e progetti malsani che popolano le menti di un branco di alpinisti stanchi e sudati.