SUPERCOULOIR TACUL - marzo 2014




La base del pilier Gervasutti

l'attacco diretto che non faremo



momenti di arroganza alla terminale

primo tiro del pilier Gervasutti

Secondo tiro

primo tiro dall'alto



la placca del terzo tiro con un po' di neve infingarda






basta sole! si entra nel freezer








fine delle maggiori difficoltà


facce da freddo

Con Gio dopo una notte al rifugio Torino ci presentiamo da umili ciaspolatori alla base del Supercouloir. I tre tiri del pilier Gervasutti tra gli zainoni con tutta la roba da ghiaccio e un po' di nevetta buttata sopra non sono proprio delle scale (scarpette vivamente consigliate!). Sul terzo la placca iniziale presenta neve e verglas dove serve e le emozioni non mancano.
Arriviamo così alla base del ghiaccio ben riscaldati.
I nostri ardori vengono subito rinfrescati da uno sbalzo termico di una ventina di gradi quando entriamo nell'incassato couloir.
La parte in ghiaccio non è mai troppo difficile ma è funestata dallo spindrift e dai tocchi di ghiaccio che due potenti germanici davanti a noi ci tirano a intervalli regolari.
Dopo le doppie il rientro al Torino al buio e con le ciaspole è una gioia.
Gio decide di mostrare il suo cardio superiore con un sprint brutale sul col Flambeaux che regala fatica e deliri in questa notte senza luna.
Un viaggio bellissimo su una delle più belle classiche del monte Bianco.
Indubbiamente con l'attacco diretto e l'uscita in cima è un altra via.
Magari prima o poi..