verso il conoide del couloir Eugster |
lungo e monotono canalone di neve sfondosa nella parte bassa... |
il ripido anfiteatro centrale coi suoi bei tiri di misto |
l'Imperatore Dinoru alle prese con del bel misto |
il finale del tiro di Dino che offre una sezione molto bella in dry
passa in testa il Baglians che procede solidissimo verso il masso incastrato |
il passaggio sotto il masso su ghiaccio fossile durissimo! |
io sull'ultimo tiro della parte di misto |
naso sfregiato, classica gioia del ghiacciatore |
momento di gioia e sconforto alla vista degli interminali pendii finali di neve cotta |
nei pendii superiori |
Vari mesi dopo la spedizione in Marmolada ritorna in azione la premiata ditta Bagliani, Dinoru, Godani per questa bella salita all'aiguille du Midi.
La via in questione è l'Eugster Direct che, malgrado la vicinanza con i cavi della funivia, offre sei tiri di misto impegnativi e molto belli e un dislivello complessivo di 1100m.
Una specie di Colton Macintyre dei poveri, poco ripetuta ma da non mancare se è in condizioni.
Dormiamo nell'accogliente rifugio del Plan de l'Aiguille.
Poco prima della sveglia un potente temporale non previsto infuria all'improvviso.
Finiamo di fare colazione e il meteo si aggiusta completamente. Le previsioni sono ottime per cui ci incamminiamo verso il canale nella neve trasformata in polenta dal violento acquazzone.
Risaliamo faticosamente il canale inferiore sfondando quasi costantemente fino al ginocchio..
Che bello l'alpinismo!
Poi dopo un infinito numero di passi e imprecazioni raggiungiamo l'anfiteatro centrale dove ci sono i sei tiri di misto che difendono l'accesso ai pendii finali.
L'ambiente si fa severo e isolato. La funivia non si vede più e i tiri sopra di noi sembrano di gran qualità e non banali! Parte Dino con un primo tiro classico in goulotte non troppo ripida. Segue un bel tiro di misto con un finale pepato in dry ma ben proteggibile.
Prosegue Marco che affronta con gran solidità altri due tiri tra cui quello famoso del masso incastrato. Sotto il masso troviamo un ghiaccio risalente al pleistocene su cui le becche delle picche rimbalzano riuscendo a malapena a scalfirlo!
Infine vado avanti io per gli ultimi due tiri. L'ultimo regala emozioni con una sezione lievemente strapiombante su buoni agganci. Per un attimo i miei ramponi perdono contatto con la roccia ma sono contrattissimo e li riporto in posizione senza che nessuno se ne accorga..
Usciamo sui pendii finali tutt'altro che brevi. La vetta della midi sembra ad un palmo ma ci vuole il suo tempo per farci strada sui pendii di neve sfondosa e ghiaccio affiorante.
Sul finale abbiamo anche l'onore di traversare la colata di ghiaccio "giallo" sotto la verticale degli scarichi della stazione della funivia.
Non mi formalizzo e visto che è da una buona ventina di metri che non metto nulla piazzo una buona vite in questo ghiaccio "colorato" suscitando le proteste e il disgusto dei compagni di cordata.
Finalmente con l'ultima luce faccio sosta sul cancelletto della stazione in vetta.
Non ci resta che da sistemarci nei lussuosissimi bagni riscaldati della Midi e goderci una bella cena e il meritato riposo dopo questa sfacchinata.
Se non ci fosse la stazione della funivia in cima questa salita sarebbe decisamente seria.